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LE SCALE MODALI (concetti generali – provenienza – costruzione – caratteristiche)

LE SCALE MODALI (concetti generali - provenienza - costruzione - caratteristiche)LE SCALE MODALI (concetti generali - provenienza - costruzione - caratteristiche)

Le scale modali stanno molto a cuore ai musicisti moderni, in particolare ai musicisti jazz. Ciò nasce dal fatto che queste scale offrono grandi possibilità improvvisative.

Esse infatti rappresentano un ottimo strumento con cui potersi muovere con una certa consapevolezza nel marasma di accordi, cadenze e giri armonici che rappresentano in terreno per la costruzione dei propri assoli. Non è un argomento particolarmente complesso ma sicuramente un po' lungo poiché ricco di contenuti.

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L'obiettivo di questa lezione è quello di fornire un'adeguata conoscenza del modale, attraverso una spiegazione che spero possa risultare chiara ed esaustiva, su come muoversi in quest'ambito musicale e come utilizzare questo materiale nella pratica musicale. Qualche piccolo cenno storico iniziale sarà utile per una più chiara contestualizzazione dell'argomento. Resterà a cura di chi legge un eventuale approfondimento storico e teorico su come nasce la modalità e come essa si sia sviluppata nel corso dei secoli.

provenienza delle scale modali

Prima di proseguire è utile ricordare in poche righe qual è l'origine di queste scale. E' risaputo che i modi risalgono ai greci, il cui sistema musicale si basava sui tetracordi (combinazioni di quattro suoni discendenti) ed il modo principale (dorico) partiva dalla nota MI ed era formato dalla successione discendente di due tetracordi così formati:

Nell'esempio, le note esterne dei tetracordi (raffigurate sotto forma di minime) sono fisse, quelle interne (le semiminime) sono variabili nel senso che possono essere alterate, modificando la natura  del tetracordo. Il punto di distacco tra i due tetracordi si chiamava diazeusi.

In seguito, nel medioevo, la modalità venne utilizzata nella musica ecclesiastica (modi gregoriani). Questi modi però erano diversi per trasposizione rispetto a quelli greci, infatti l'antico modo dorico divenne il modo frigio, di conseguenza anche gli altri modi furono trasposti. Successivamente i modi sono stati organizzati sulle scale moderne, assegnando un modo ad ogni nota della scala stessa (scale diatoniche).

Un aspetto importantissimo da comprendere è la differenza che c'è tra tonalità e modalità. Nell'attuale sistema musicale (definito anche bimodale) esistono due tipi di modi: modo maggiore (tipicamente gioioso, festoso, allegro) e modo minore (tipicamente triste, malinconico). Se prendiamo qualsiasi tonalità maggiore, la successione di toni e semitoni è sempre identica, stesso dicasi per il modo minore. Se invece pensiamo ai modi, su ogni scala diatonica ne abbiamo ben sette differenti, ognuno dei quali ha una sonorità unica ed originale; Guido D'Arezzo attribuì un preciso carattere espressivo ad ogni modo.

applicazione della modalità alla tonalità

Prendiamo ad esempio i modi sulla scala di DO maggiore, la concezione moderna fa sì che a partire da ogni nota, e fino alla nota successiva, si ha un modo. Quindi si hanno 7 scale in cui le note sono sempre le stesse (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI) ma ognuna di queste scale parte da una nota diversa ed arriva fino al suono di partenza all'ottava superiore. Questo meccanismo fa sì che in ognuna di queste scale cambia la disposizione di toni e semitoni ovvero cambia il carattere e quindi la sonorità della scala stessa.

Basti pensare che a differenza della tonalità, in cui si hanno solo i modi maggiore e minore  - nella modalità si hanno 7 modi differenti per ogni scala diatonica - si avrà subito un'idea del cospicuo numero di scale generate dalla modalità. In linea teorica su ogni nota di una qualsiasi scala si può costruire un diverso modo ma non è sempre così; diciamo che questa "regola" vale per la scale diatoniche ovvero dove sia ha l'alternanza di toni e semitoni. Esistono scale in cui si possono avere un numero inferiore di modi rispetto alle note della scala. Ciò avviene per esempio nella scala diminuita, costruita sulla successione tono/semitono e viceversa, dove i modi sono soltanto due.

Anche la scala esatonale (sei intervalli di tono) ha un solo modo, poiché da qualsiasi nota si parte, la successione è sempre di tono quindi non si avverte nessuna variazione nel carattere della scala.

Discorso simile vale anche per la scala cromatica, in cui c'è una successione di soli semitoni, per cui partendo da qualsiasi nota si avrà sempre una scala con la stessa sonorità.

Sicuramente i modi attuali sono più vicini a quelli ecclesiastici, per posizionamento, nomi e caratteristiche teorico/pratiche.

costruzione delle scale modali (modo maggiore, modo minore melodico, modo minore armonico)

La prima cosa molto importante da sapere è che le scale modali si costruiscono sia nel modo maggiore che nel modo minore. Si prenderanno in considerazione la minore melodica e la minore armonica, non la minore naturale essendo priva di alterazioni. Bisogna partire dal presupposto che su ogni scala diatonica (ovvero formata da toni e semitoni) si può applicare il concetto di modalità. Tuttavia la pratica ha dimostrato che su determinate scale l'applicazione di tale concetto funziona meglio che su altre.

Ciò ha ristretto il numero di scale modali che viene utilizzato. I nomi delle scale modali minori, essendo prive di una propria denominazione, saranno paragonati a quelli utilizzati nel modo maggiore e saranno accompagnati da suffissi che ne specificheranno bene le caratteristiche; si vedrà meglio nelle singole spiegazioni dove in ogni scala verranno specificate le caratteristiche (alterazioni, intervalli).

modo maggiore

Come si è visto nel paragrafo precedente, a qualsiasi scala musicale (maggiore, minore ecc.) è possibile applicare il concetto di modalità. In pratica da ogni scala diatonica possiamo tirar fuori tanti modi quante sono le note della scala, quindi 7 note = 7 modi. Nell'esempio che segue si possono vedere i sette modi costruiti sulla scala diatonica maggiore (DO maggiore). Si noti in particolare come cambia il posizionamento dei semitoni; è evidente già ad una prima occhiata.

Visto l'esempio, se non fosse ancora chiaro come si costruiscono queste scale, è d'uopo approfondire singolarmente ogni modo/scala; intesa come successione di 7 suoni più la ripetizione del primo suono all'ottava superiore.

IONICO - è una scala che va da DO a DO (ottava) con le alterazioni di DO maggiore

DORICO - è una scala che va da RE a RE (ottava) con le alterazioni di DO maggiore

FRIGIO - è una scala che va da MI a MI (ottava) con la alterazioni di DO maggiore

LIDIO - è una scala che va da FA a FA (ottava) le alterazioni di DO maggiore

MISOLIDIO - è una scala che va da SOL a SOL (ottava) con le alterazioni di DO maggiore

EOLIO - è una scala che va LA a LA (ottava) con le alterazioni di DO maggiore

LOCRIO - è una scala che va da SI a SI (ottava) con le alterazioni di DO maggiore

Il sistema tonale si basa sui rapporti e sulle funzioni dei vari gradi della scala, in particolare sul rapporto tra l'accordo di settima di dominante (V 7) e l'accordo costruito sulla tonica (maj 7); l'accordo del V grado tende a risolvere sull'accordo del I grado. I nomi odierni delle scale modali costruite sulla scala diatonica maggiore sono i seguenti: IONICO, DORICO, FRIGIO, LIDIO, MISOLIDIO, EOLIO, LOCRIO.

modo minore melodico

Per la costruzione dei modi su questa scala si prende in esame il solo movimento ascendente.

Visto l'esempio, se non fosse ancora chiaro come si costruiscono queste scale, è d'uopo approfondire singolarmente ogni modo/scala; intesa come successione di 7 suoni più la ripetizione del primo suono all'ottava superiore.

DORICO 7M - è una scala che va da LA a LA con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di DORICA 7M poiché è quasi identica alla scala DORICA del modo maggiore, da cui differisce per il VII grado maggiore.

DORICO 2m (DORICO b2) - è una scala che va da SI a SI con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di DORICA 2m poiché è quasi identica alla scala DORICA del modo maggiore, da cui differisce per il II grado minore.

LIDIA AUMENTATA - è una scala che va da DO a DO con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di LIDIA AUMENTATA poiché è quasi identica alla scala LIDIA del modo maggiore, da cui differisce per il V grado aumentato.

LIDIA DOMINANTE - è una scala che va da RE a RE con lo alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di LIDIA DOMINANTE poiché è quasi identica alla scala LIDIA del modo maggiore da cui differisce per il VII grado minore.

MISOLIDIA 6m - è una scala che va da MI a MI con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di MISOLIDIA 6m poiché è quasi identica alla scala MISOLIDIA del modo maggiore da cui differisce per il VI grado minore.

LOCRIA 2M - è una scala che va da FA# a FA# con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di LOCRIA 2M poiché è quasi identica alla scala LOCRIA del modo maggiore, da cui differisce per il II grado maggiore.

SUPERLOCRIA - è una scala che va da SOL# a SOL# con le alterazioni di LAm melodica. Prende il nome di SUPERLOCRIA poiché è quasi identica alla scala LOCRIA del modo maggiore, da cui differisce per il IV grado diminuito.

modo minore armonico

Visto l'esempio, se non fosse ancora chiaro come si costruiscono queste scale, è d'uopo approfondire singolarmente ogni modo/scala; intesa come successione di 7 suoni più la ripetizione del primo suono all'ottava superiore.

EOLIO 7M - è una scala che va da LA a LA con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di EOLIA 7M poiché è quasi identica alla scala EOLIA del modo maggiore, da cui differisce per il VII grado maggiore.

LOCRIA 6m - è una scala che va da SI a SI con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di LOCRIA 6m poiché è quasi identica alla scala LOCRIA del modo maggiore, da cui differisce per il VI grado maggiore.

IONICO AUMENTATO - è una scala che va da DO a DO con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di IONICA AUMENTATA poiché è quasi identica alla scala IONICA del modo maggiore, da cui differisce per il V grado aumentato.

DORICO #4 (LIDIA b3, b7) - è una scala che va RE a RE con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di DORICA #4 poiché è quasi identica alla scala DORICA del modo maggiore, da cui differisce per il IV grado aumentato.

FRIGIA DOMINANTE (FRIGIA MAGGIORE, MISOLIDIA b2 b6) - è una scala che va da MI a MI con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di FRIGIA DOMINANTE poiché è quasi identica alla scala FRIGIA del modo maggiore e perché si costruisce partendo dal V grado (dominante) di LAm melodica.

LIDIA #2 - è una scala che va da FA a FA con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di LIDIA #2 poiché è quasi identica alla scala LIDIA del modo maggiore, sa cui differisce per il II grado aumentato.

SUPERLOCRIA DIMINUITA - è una scala che va da SOL# a SOL# con le alterazioni di LAm armonica. Prende il nome di SUPERLOCRIA DIMINUITA poiché è ha il V grado diminuito ed il VII grado diminuito.

conclusioni

Spero che questa prima  e fondamentale lezione dedicata allo studio delle scale modali sia stata di tuo interesse e che tu abbia ben compreso i concetti basilari della modalità. Non esitare a chiedere ulteriori chiarimenti in merito a questa lezione, scrivendo nei commenti o aprendo un nuovo topic nel forum.

Nella prossima lezione si approfondirà l'utilizzo di queste scale, intanto è bene comprenderne il funzionamento e soprattutto la costruzione, aspetto che sarà molto utile in fase improvvisativa e di scrittura.

Ti è piaciuto l'articolo? L'hai trovato interessante? Mi piacerebbe conoscere la tua opinione in merito a questa lezione. Per favore, lascia un commento. Il tuo feedback è importante e dà senso al mio impegno. 

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