PIANO JAZZ for four hands. Nella musica jazz, ascoltare una formazione non ordinaria è abbastanza normale, direi all'ordine del giorno, viste anche le numerose, seppur non sempre interessanti, sperimentazioni. In fondo però gli organici più gettonati sono spesso quelli formati da ritmica (contrabbasso/basso elettrico), strumento armonico (piano/chitarra), strumento solista (sax, tromba, voce ecc.). Anche il duo è utilizzato nelle più variegate combinazioni, raramente o quasi mai si ha la possibilità di ascoltare del jazz suonato per pianoforte a quattro mani; con o senza improvvisazione.
Vi siete mai chiesti il perché?
Probabilmente ciò è dovuto, più che a fattori strettamente musicali, a motivi di carattere artistico e stilistico. Se ci pensiamo un attimo, a decretare la bravura dei musicisti jazz non è tanto la scelta del repertorio; eseguire determinati brani rispetto ad altri. Ciò che fa la differenza è l'assolo, cioè quell'arte straordinariamente affascinante che consiste nel creare musica in maniera estemporanea che è il nettare del jazzista e che potremmo definire l'alter ego dell'interpretazione in ambito classico.
Non a caso i musicisti jazz più famosi della storia, sono diventati tali grazie alle loro incredibili performance virtuosistiche da solisti; Charlie Parker, John Coltrane giusto per fare un paio di nomi. Questo sentirsi prima donna in un certo senso ha sfavorito lo sviluppo di un tipo di pratica strumentale che potremmo definire di condivisione. Ve l'immaginereste Chick Corea che suona a quattro mani con Keith Jarrett? Ridicolo, no? Se non per gioco, una cosa del genere sarebbe impossibile poiché il jazzista quando suona, in particolare quando improvvisa, riveste un ruolo da Solista e non può condividere questo ruolo con nessuno, anche se quel nessuno è un pianista bravo quanto lui...
A differenza dell'ambito classico, dove si possono trovare numerosi adattamenti per pianoforte a quattro mani di brani di chiara matrice jazzistica e di grande atmosfera, penso ad autori moderni come Gershwin, Milhaud ecc., in ambito jazzistico non troviamo quasi nulla. Attenzione, non troviamo nulle né da ascoltare né da suonare!
A seguire alcuni video interessanti da ascoltare sul pianismo classico/moderno a quattro mani e duo di pianisti jazz...
Darius Mihlaud: Le boeuf sur le toit (I parte)
Darius Mihlaud: Le boeuf sur le toit (II parte)
La storia del jazz non ha molte testimonianze di pianismo a quattro mani. Ci sono esempi di ragtime, genere molto divertente, come in questo video...
Negli anni '70 Chick Corea ed Herbie Hancock hanno lavorato molto in duo, regalandoci dischi memorabili per due pianoforti, con risultati assolutamente senza precedenti...
Lo stesso Chick Corea di recente ha dato vita a nuove performance in duo con il pianista italiano Stefano Bollani, sempre duo pianistico...
Personalmente ho sempre amato il pianismo a quattro mani. Suonare con 20 dita sul pianoforte ci offre la possibilità di raddoppiare i suoni quindi di raddoppiare le possibilità armoniche, ritmiche ecc.
Questo mi ha spinto sia a realizzare arrangiamenti di brani conosciuti sia scrivere composizioni originali in stile jazzistico per pianoforte a quattro mani. Si tratta dell' elaborazione dei soli temi, senza parti improvvisative. Naturalmente nell'esecuzione di questi brani è necessario che il maestro abbia dimestichezza con il linguaggio jazz e latin.
Tale padronanza gli consentirà di accompagnare in maniera adeguata il proprio allievo, il quale, divertendosi a suonare dei brani piacevoli sia nella pratica che nell'ascolto, imparerà anche i rudimenti dei linguaggi più moderni oltre ad un nuovo tipo di repertorio.
I brani sinora pubblicati sono elencati a seguire. Basterà cliccare sui titoli per essere reindirizzati ai singoli articoli dove sarà possibile scaricare gli spartiti e, per chi lo vorrà, esercitarsi on line con le basi.
MACK THE KNIFE
Mack the Knife o “The Ballad of Mack the Knife“ è una canzone composta da Kurt Weill su testi di Bertolt Brecht per il dramma musicale L’opera da tre soldi.
SUMMERTIME
Summertime è probabilmente il brano più conosciuto di George Gershwin, è un’aria, più esattamente una ninna nanna, che fa parte dell’opera Porgy & Bess.
WHEN THE SAINTS GO MARCHING IN
The Saints, come viene spesso chiamata questa canzone, è un famosissimo canto gospel tradizionale afroamericano.
THE FLINTSTONES THEME (jazz style)
The Flintstones theme è la sigla del cartone animato I Flintstones una serie televisiva trasmessa in America e poi nel resto del mondo a partire dagli anni ’60.
CRUDELIA DE MON (jazz style)
Crudelia De Mon (Cruella de Vil) è probabilmente il personaggio più conosciuto del film “La carica dei 101”, è il diciassettesimo classico della Disney, uscì nel 1961.
MY LITTLE SUEDE SHOES (latin jazz style)
My little suede shoes è un brano strumentale dal carattere latin jazz scritto dal sassofonista Charlie Parker nel 1956.
MOONLIGHT SERENADE (jazz style)
Moonlight Serenade è una canzone popolare americana composta da Glenn Miller.