LEZIONI DI ARRANGIAMENTO - armonizzazione a cinque voci. Benvenuto nelle mie lezioni di arrangiamento. Ti parlerò di armonizzazione a cinque voci (parti reali), immaginando che ad accompagnare la nostra sezione di sax (sezione di sax di una Big Band, o anche di un combo) ci siano un pianoforte, una batteria ed un contrabbasso.
Innanzi tutto è bene precisare che non tutte le melodie si prestano ad essere arrangiate con questa tecnica, per cui dobbiamo capire bene quando è il caso di lavorare in questo modo, ovvero quando il brano e sopratutto la melodia lo consentono. Probabilmente molte tecniche di arrangiamento sono nate proprio dall'esigenza di trovare soluzioni per l'arrangiamento, che di volta in volta fossero adatte al trattamento di quella melodia, di quelle armonie, di quella struttura ed altro ancora. Resta il fatto che il tema è sicuramente l'elemento predominante nella scelta della tecnica da utilizzare, a volte è una scelta obbligata.
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Tornando all'argomento della lezione, il brano che ho scelto è uno standard famosissimo del pianista Tadd Dameron: Lady Bird. Prima di proseguire consiglio l'ascolto di questa versione di Lady Bird del 1947, eseguita da: Fats Navarro (tp) Ernie Henry (as) Charlie Rouse (ts) Tadd Dameron (p) Nelson Boyd (b) Shadow Wilson (d).
Realizzeremo insieme l'armonizzazione di questo tema, in maniera molto chiara e semplice, immaginando di dover affidare l'esecuzione del nostro arrangiamento ad una sezione 5 sax (due contralti, due tenori, un baritono).
- la prima voce (il canto) resterà invariata, sarà affidata al primo contralto; nel caso in cui dovessimo avere un quintetto di sax con un lead soprano sax, la affideremo a tale strumento e così via.
- la seconda voce (secondo alto sax) sarà a distanza di terza discendente dalla prima.
- la terza voce (primo tenor sax) sarà a distanza di terza discendente dalla seconda, e di quinta giusta. Ciò avviene nella maggior parte dei casi, ma quasi mai quando l'armonia di quell'accordo è di dominante (come avviene anche in questo arrangiamento).
- la quarta voce sarà a distanza di settima (maggiore o minore a seconda dell'armonia), e di terza discendente (maggiore o minore) dalla terza voce.
- la quinta voce procederà all'ottava inferiore con la prima (lead voice).
Gli intervalli che andranno a formarsi saranno maggiori, minori, giusti ecc. a seconda dell'armonia di cui fanno parte. Lo scopo principale di questa armonizzazione è quello di far stare le cinque voci all'interno di una sola ottava, così da ottenere: ricchezza di armonici, dissonanze (queste le troviamo in particolare tra le voci più basse, mai tra le prime voci, ovvero tra le voci più acute) e compattezza di sezione. Abbiamo visto, quindi, che le voci sono a distanza di terza tra di loro, fatta eccezione per il baritono che invece è sempre a distanza di ottava dalla melodia, e di semitono dal seconto tenor sax (distanza che crea una bellissima dissonanza/tensione) per tanto ribadiamo che ciò è efficace perchè:
- conferisce maggiore forza e compattezza a tutto il blocco (sax section);
- marca ulteriormente la melodia del brano (sax alto + baritono l'ottava sotto);
- crea dissonanza e tensione (sax baritono e sax tenore a distanza di semitono e tono).
Prima di proseguire suggerisco l'ascolto di questo mio brevissimo arrangiamento del tema di DAYS OF WINE AND ROSES (Henry Mancini). Suggerisco di prestare particolare attenzione dal minuto 0:40 in poi: ho leggermente modificato la linea melodica principale, così da poterlo armonizzare seguendo la tecnica dell'armonizzazione a cinque voci. Si può notare che anche pianisticamente quest'armonizzazione ha un effetto sonoro molto interessante.
Torniamo al nostro arrangiamento. Metto a disposizione due versioni di Lady Bird che ho arrangiato. Esse sono leggermente differenti tra loro. In quest' armonizzazione dal punto di vista melodico e ritmico mi sono attenuto fedelmente alla partitura originale, tranne nella parte finale:
- leggero movimento ritmico al "sol" semiminima legata,
- accenti marcati ulteriormente dai quattro accordi finali del brano.
Cosa molto importante è vedere come le tensioni si verifichino, specie nella prima parte della nostra armonizzazione, tra la quarta (secondo tenore) e la quinta (baritono) voce, come abbiamo già visto. Nelle battute n. 3 la n. 7, in cui si leggono chiaramente due voci all'ottava, i sassofoni verranno distribuiti secondo lo schema che segue:
- primo alto, secondo alto, primo tenore: voce superiore
- secondo tenore, baritono: voce inferiore
Questa tecnica dell'ottava è molto importante, torna sempre utile negli arrangiamenti. In particolare si può sfruttare nei movimenti melodici rapidi, armonizzando la melodia (tema o special che sia) in maniera alternata ovvero: nota armonizzata/nota all'ottava ecc.
Infine, invito a notare la differenza tra la due versioni, a partire dalla prima battuta. Nella prima versione tutte le voci mantengono la stessa nota. Nella seconda versione ho fatto muovere leggermente il secondo tenore. E' un movimento interno all'armonizzazione, per cui non crea problemi, anche perché alterna la sesta con la settima maggiore; quindi note che fanno parte dell'armonia.
Scarica i pdf ed ascolta gli mp3 mentre segui la partitura, ti sarà tutto chiaro subito!
first version pdf:
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Ora tocca a te! L'esercizio che suggerisco di fare è semplice. Consiste nel trascrivere su 5 pentagrammi l'arrangiamento (consiglio la seconda versione). All'uopo ho preparato un pdf, una volta che l'avrai stampato potrai scrivere la tua armonizzazione.
pdf esercizio 1:
esercizio-1 (54,9 KiB, 18 hits)
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Analizziamo ora in modo più accurato come si è proceduto per l'armonizzazione delle singole note della melodia e soffermiamoci sulle armonizzazioni possibili: cinque diverse armonizzazioni per la prima nota del nostro tema. Scarica il pdf ed analizza con attenzione le varie soluzioni.
armonizzazioni_possibili (118,0 KiB, 17 hits)
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Leggiamo gli esempi e notiamo che tutte le voci sono sempre comprese nell'ambito di un'ottava e che, a seconda dei casi, abbiamo sempre due voci che si trovano o a distanza di semitono o a distanza di tono, poi osserviamo che:
- nell'esempio n. 1 la tensione fa# - sol si trova tra la prima e la seconda voce. Questa soluzione oltre ad essere poco efficace, risulta anche piuttosto brutta al nostro orecchio, in realtà ci sembra quasi dissonante. Il mio consiglio è di evitare sempre le dissonanze e le tensioni armoniche tra la prime due voci dell'armonizzazione.
- nell'esempio n. 2 la tensione si - do la troviamo tra la terza e la quarta voce. Quest' armonizzazione è buona, funziona bene anche su tempi deboli, note di passaggio e via dicendo.
- nell'esempio n. 3 la tensione re - mi si trova tra la seconda e la terza voce ma a differenza dell'esempio n. 1 è migliore, infatti la prima voce è a distanza di terza dalla voce più vicina e non si avvertono stonature. Tuttavia non è certamente la migliore soluzione che possiamo adottare.
- nell' esempio n. 4 la tensione do - re - mi è doppia, abbiamo infatti la seconda, la terza e la quarta voce a distanza di tono l'una dall'altra. Questa soluzione è poco efficace in fase tematica ma può essere sfruttabile come effetto, o come estrema ratio in caso di difficoltà, causate dalla stesura di un particolare arrangiamento.
- nell'esempio n. 5 la tensione sol - la si trova tra la quarta e la quinta voce. Questa è senza dubbio la migliore poichè le prime quattro voci (partendo dall'alto) sono a distanza di terza (vedi regola generale). Inoltre quando la tensione è in basso (nel voicing generale dell'accordo) il tutto risulta estremamente chiaro all'orecchio. Quest'ultima armonizzazione, assieme alla prima, è quella che ho utilizzato per la maggior parte della melodia di questo brano.
Andando avanti nell'analisi dell'armonizzazione del brano notiamo che: (battuta 9 - secondo accordo; b. 11 - terzo accordo) le terze non sono più ordinate secondo il nostro schema, bensì sono disposte in successione di terze minori: accordo diminuito.
Questa armonizzazione è dettata dall'esigenza armonica della melodia. Trovarla su un tempo forte non sarebbe stata tanto gradevole, sul tempo debole (dove la troviamo) può andare.
Ti starai chiedendo, come mai sull'armonia Amin7 (b. 12 - terzo accordo) abbiamo un'armonizzazione con un accordo diminuito? Possiamo farlo poiché la funzione armonica di quell'accordo è di D7 (che naturalmente non modula ma diventa II° della tonalità di DO) di conseguenza funziona bene.
Un'altra piccolissima eccezione la troviamo a (b. 13) infatti ciò che avviene al primo voicing di Dmin7 non è altro che un rivolto discendente.
Infine, l'ultimo accordo (b. 16 - secondo accordo) è un Dbmaj7 disposto integralmente in ordine di terze, mancante quindi della regola di tenere le cinque voci "chiuse" in un'ottava. E' un'eccezione fatta per ottenere un ultimo accordo chiaro, ben definito e particolarmente ricco di armonici.
Ora, per esercitarsi, suggerisco di farlo su questi brani, seguendo le indicazioni. Per ogni brano proposto c'è una versione di riferimento; l'ascolto è vivamente consigliato. Per ogni brano c'è una verisone di riferimento in formato pdf, da scaricare e stampare così da tenere sott'occhio durante la realizzaione dell'arrangiamento.
- Afternoon in Paris - scarica il pdf:
afternoon in Paris (224,1 KiB, 13 hits)
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- armonizzare a 5 voci sulle A
- più compatto, ovvero usando armonizzazioni ad ottava, sulla B e sui movimenti veloci
- Four - scarica il pdf:
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- armonizzare sugli accenti, ovvero alternare armonizzazione ad ottava con armonizzazione a 5 voci sulle A
- armonizzare completamente il B
- On green dolphin street - scarica il pdf:
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- usare i rivolti discendenti sulle A, ovvero mantenendo sempre la stessa armonizzazione
- è sconsigliata l'armonizzazione ad ottava poiché il movimento delle parti è piuttosto lento, per cui si consiglia di procedere con l'armonizzazione a 5 voci
- Have you met miss Jones - scarica il pdf:
have you meet miss jones (199,6 KiB, 4 hits)
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- consiglio di decidere autonomamente quali soluzioni utilizzare
Prima di procedere alla realizzazione dell'arrangiamento, leggi attentamente le mie indicazioni. Innanzi tutto suggerisco di scrivere l'arrangiamento in partitura, ovvero su cinque pentagrammi, in DO (suoni reali). In questo modo eviterai errori di altezza, all'uopo ti invito a tenere sott'occhio questo schema con l'estensioni degli strumenti con cui stiamo lavorando
estensione sassofoni (923,8 KiB, 8 hits)
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Inoltre terrai meglio sotto controllo l'andamento delle singole parti, cosa un pò complessa su un solo pentagramma, a meno che tu non si già esperto. Lavorare con un pentagramma unico in chiave di violino occorre sicuramente meno tempo, tuttavia te lo sconsiglio.
Esistono altre possibilità per armonizzare, anche a 5 voci, tuttavia in questa lezione non andremo oltre, evitando di invadere quelli che saranno argomenti di altre lezioni, e anche per non generare confusione; vedremo altre soluzioni in futuro. I commenti sono estremamente graditi, inoltre proprio la sezione commenti diventerà un piccolo forum dove poter analizzare i vostri lavori, fare considerazioni, domande, approfondire aspetti di questa lezione.
Spero che questa lezione di arrangiamento sia stata utile, buon lavoro!
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