GLI ACCORDI stato fondamentale e rivolti. Cos'è un accordo? Cos'è un rivolto? Molto spesso si tende ad usare gli accordi ed i suoi rivolti in maniera inconsapevole, senza avere una precisa idea di ciò che si stia realmente facendo, senza sapere come essi si formino e quali siano i meccanismi che regolano la loro costruzione.
Per questo motivo ho scritto questo breve articolo, che ha come unico scopo quello di descrivere che cos'è un accordo nell'accezione più naturale del termine, senza sconfinare nel meraviglioso mondo dell'armonia -argomento che verrà trattato successivamente- che regola i rapporti tra accordi, bicordi ed altre combinazioni di suoni e che sarà oggetto di una trattazione successiva.
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Gli accordi sono un argomento abbastanza semplice, ma spesso proprio questa semplicità porta a sottovalutare alcuni aspetti, che scontati non sono affatto, creando delle piccole lacune che col tempo rischiano di diventare un freno alla comprensione di argomenti più interessanti e complessi. In questa breve lezione si parlerà di: accordo allo stato fondamentale, rivolti dell'accordo, bicordi, differenza tra un accordo ed una combinazione di suoni e non si tratteranno gli accordi con più di tre suoni (triadi). L'apprendimento di questa lezione sottintende una adeguata conoscenza delle tonalità e degli intervalli.
Accordo allo stato fondamentale
In musica l'accordo è una combinazione verticale di suoni (tre o più suoni) da non confondere con delle sequenze orizzontali di suoni, vediamo l'esempio:
Allo stato fondamentale l'accordo si trova in ordine di terze, vediamo l'esempio:
Nel caso in cui abbiamo una combinazione di suoni tale che, pur trasportando all'ottava superiore/inferiore i vari suoni, non si riordina per terze, tale combinazione non è definibile un accordo (anche se potrebbe avere una sua specifica funzione armonica). Essa viene definita casuale o accidentale, eccone alcuni esempi:
Diversamente, una combinazione di suoni in cui, trasportando questi ultimi all'ottava, essi risultano posizionati in ordine di terze, costituisce un rivolto; ecco un esempio:
Rivolti
Rivoltare un accordo vuol dire: trasportare la nota più bassa all'ottava superiore. E' errato dire "trasportare la fondamentale" (per fondamentale si intende la tonica ovvero il primo grado della tonalità) poiché, se ci si trova davanti un accordo che è già in posizione di I° rivolto, facendolo diventare II° rivolto, in quel caso la nota più grave non è la fondamentale bensì il terzo grado. L'esempio seguente mostra come un accordo allo stato fondamentale possa essere rivoltato:
In tale esempio, i numeri che si trovano accanto agli accordi indicano la distanza dalla nota più bassa. In ultimo, è opportuno precisare che una combinazione verticale di due suoni non è un accordo, bensì un bicordo. Vediamo l'esempio:
Ti è piaciuto l'articolo? Hai trovato interessante la lezione? Mi piacerebbe conoscere la tua opinione. Per favore, lascia un commento. Il tuo feedback è importante e dà senso al mio impegno. E' possibile scaricare l'intera lezione in formato pdf, buon lavoro!
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